con intervento mininvasivo sul canale lombare

I sintomi sono formicolìo, dolore, addormentamento di uno o di entrambi gli arti inferiori. L’effetto è la difficoltà, sempre crescente, a camminare. Se si ha un’età superiore ai 60 anni, con ogni probabilità si tratta di stenosi del canale lombare.

Da diversi anni nel mondo occidentale, con l’allungamento della vita media e con il miglioramento delle tecniche diagnostiche la stenosi, il restringimento, del canale lombare è diventata una patologia sempre più frequentemente diagnosticata. Al di là della terminologia che può incutere un po’ di preoccupazione, il discorso è abbastanza semplice e il disturbo, specifico. La persona, nel momento in cui comincia a camminare, viene colpita a una o a tutte e due le gambe dai disturbi sopra descritti (formicolìo, dolore, addormentamento) che rendono difficile camminare, dando luogo alla “claudicatio”. Chi ne è colpito, in molti casi convive o ha convissuto a lungo con un mal di schiena che ha trattato in maniera conservativa, senza dover ricorrere a cure invasive. A un certo punto si affaccia questo disturbo, la claudicatio. E’ un sintomo importante, parliamo di persone di età superiore ai 60-65 e spesso fino agli 80 e oltre, che hanno una vita quotidiana normale, con incombenze quotidiane minime, congrue rispetto all’età, e che si trovano nella difficoltà, per esempio, di andare a fare la spesa. Fino al giorno prima facevano una vita normale, nel senso di uscire di casa la mattina e il pomeriggio, frequentare altre persone, e che si trovano inibìte improvvisamente dal far questo. Questo sintomo apre una sorta di baratro, spesso parliamo di persone sole, che hanno difficoltà di procurarsi assistenza per queste incombenze quotidiane.

La claudicatio molto spesso deriva dal restringimento del canale lombare. Come è possibile curarla?

La diagnosi viene eseguita sulla base delle risultanze di TAC o risonanza magnetica e, se la sintomatologia curata con farmaci adeguati e terapia fisica specifica non si risolve, esiste la prospettiva dell’intervento chirurgico. Perché è importante puntualizzare l’aspetto dell’intervento chirurgico? Perché si tratta di una patologia ingravescente, l’autonomia di marcia, di camminare di queste persone progressivamente a ridursi, fino a consentire spostamenti non superiori a qualche decina di metri.

La novità oggi è rappresentata dagli interventi chirurgici mininvasivi che consentono di ripristinare un’ampiezza quasi normale del canale vertebrale lombare e di consentire alle persone di recuperare la loro autonomia di marcia potendo così tornare alle attività quotidiane precedenti l’insorgenza della patologia.
Questi interventi chirurgici mininvasivi consentono di curare anche persone con oltre 80 anni, opportunamente studiate in fase pre-operatoria, che una volta erano considerate non candidabili a un intervento chirurgico.

L’operazione mininvasiva, può durare 45/60 minuti e consiste nell’allargamento del canale lombare vertebrale e nell’applicazione dei dispositivi cosiddetti interspinosi che consentono di tenere allargato il canale lombare dopo l’intervento decompressivo.