Il Metodo Irace

Il Metodo IRACE per prevenire gli errori in sala operatoria

Nel 2010 ho sviluppato e pubblicato il “metodo IRACE”, strategia originale e riconosciuta a livello internazionale per minimizzare l’«errore di livello»,complicanza particolarmente insidiosa che si innesca quando l’operazione è condotta ad un livello anatomico non corrispondente a quello sede della patologia da trattare.

Grazie al “metodo IRACE” viene ridotto drasticamente il rischio di innescare la “failed back surgery syndrome” (FBSS), insieme di sintomi che deriva dall’errore di livello, e può diventare un vero calvario per coloro che ne sono affetti.

Curriculum professionale

Risolvo i problemi della colonna vertebrale che richiedono soluzione chirurgica, sulla base di un’esperienza clinica e professionale ultratrentennale, Piena soddisfazione è stata finora raggiunta in percentuale superiore al 90% dei casi trattati con il raggiungimento dei risultati funzionali attesi. Di seguito, presento il mio curriculum. Mi scuso per la forma un po’ burocratica, ma credo sia un gesto di dovuta chiarezza nei confronti di chi intrattiene, o pensa di stabilire, un rapporto professionale con me.

  • Attualmente esegue interventi di Neurochirurgia presso varie strutture sia accreditate SSN sia private del Nord e del Centro Italia.
  • Maturità classica (1977)
  • Laurea in Medicina e Chirurgia (1983)
  • Specializzazione in Neurochirurgia (1988)
  • “Moniteur de clinique” presso Dept Neurochirurgie, Hopital Notre-Dame, Montreal, Canada (1985)
  • Borsista presso Istituto Neurochirurgia II Facoltà di Medicina, Università di Napoli (1989)
  • Assistente Ospedaliero presso Divisione Neurochirurgia, Ospedale Pediatrico Santobono, Napoli (18.1.1990 – 28.2.1992)
  •  Assistente-Dirigente Medico I Livello presso Divisione Neurochirurgia, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano (1°.3.92 – 31.8.1998)
  • Aiuto Responsabile-Dirigente Medico I Livello presso l’U.O. di Neurochirurgia, Casa di Cura IGEA, Milano (1998-2018)
  • Coautore di oltre 50 pubblicazioni e oltre 30 comunicazioni scientifiche.
  • Titolare di corsi di insegnamento presso Scuola di Osteopatia “SOMA”
  • Auditor interno per i sistemi qualità
  • Collaboratore con riviste e periodici
  • Socio di: SINch (Italian Society of Neurosurgery), INS (International Neuromodulation Society), SICV&GIS (Italian Society of Spinal Surgery & Italian Group for Scoliosis)

Dicono di lui

La parola alle persone che hanno ricevuto le cure dal dott. Irace per diverse tipologie di problemi risolti con la neurochirurgia.

“Temevo l’operazione, inutile dirlo: per questo ho provato ogni via alternativa per risolvere unmal di schiena che stava degenerando fino a interessare le funzionalità della gamba destra. Poi ho conosciuto il dott. Irace, che mi ha illustrato con chiarezza la situazione e i rischi concreti di peggioramento. Ho scelto il trattamento chirurgico dell’ernia del disco. Il giorno dopo ero in piedi, solo con un minimo dolore. 40 giorni dopo ho ripreso la racchetta da tennis in mano e a due mesi dall’operazione ho giocato il mio primo torneo senza mal di schiena”.””

Manager, 51 anni, sportivo praticante

“Il lavoro era diventato un incubo: fitte lancinanti al polso destro e scosse alle dita durante il giorno, notti tormentate da formicolii e dolori. Due anni di cure con antinfiammatori non erano servite. Infine, la scelta di consultare il neurochirurgo e l’intervento al tunnel carpale con il dott. Irace. Se penso alla paura che avevo prima e agli 8 minuti di operazione in anestesia locale, mi viene da ridere di me stessa. Ho ripreso a lavorare col mouse dopo due settimane e, soprattutto, riscoperto fin – dalla notte dopo l’intervento, il piacere di dormire”.

Donna, 27 anni, addetta ai videoterminali

“Ormai non riuscivo neppure ad allontanarmi da casa, un dolore lancinante alla gamba sinistra mi costringeva a mettermi seduto. Un problema singolare, considerando che, invece, continuavo senza problemi a usare la bicicletta. ‘Stenosi del canale lombare’, avevano diagnosticato. Da operare. Sinceramente? Non pensavo che sarei riuscito a recuperare la mia autonomia. Mio nipote si è informato in Internet, non c’era da essere ottimisti. Ma il dott. Irace mi ha invitato a non lasciarmi suggestionare: ogni caso è diverso dall’altro e nel mio c’erano concrete possibilità di recupero dell’autonomia perduta. Dell’intervento mi restano tre centimetri di cicatrice e il ricordo di essermi rimesso in piedi la sera stessa. Il supermercato è a 300 metri da casa, ora vado e vengo agevolmente a piedi”

Mario, 72 anni, pensionato